ABC

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Riservato ai Nuovi Soci è il corso base per i famigliari su come comunicare con l'ammalato.

Gli incontri e si svolgeranno a Ferrara via Ripagrande,5 Sala C1  e a Cento.

L'inizio delle attività è in corso di definizione

 

 

Premessa

La malattia di Alzheimer può essere considerata una MALATTIA DEL RICONOSCIMENTO.

La perdita del  riconoscimento dipende dal danno cerebrale/neurologico causato dalla malattia di Alzheimer, ma dipende dal contesto relazionale.

Anche se oggi non è possibile influire favorevolmente sul danno neurologico, è invece possibile influire sull'ambiente per ridurre la sofferenza della persona malata e l'espressione sintomatologica del danno cerebrale.

D’altra parte anche chi si prende cura della persona malata, marito, moglie, figlio, badante, chi vive con lei pochi (nel caso di malato istituzionalizzato), molti o tutti i momenti della giornata, è disorientato: stenta a riconoscere o non riconosce più il suo caro, le sue azioni, le sue parole, non capisce i suoi bisogni e i suoi desideri, non sa come comportarsi. Questo circolo vizioso porta ad uno stato di frustrazione reciproca che reca solo malessere, disagio, rabbia, tristezza: anche gli operatori e i familiari sono portatori di bisogni e di desideri “ stare bene per assistere bene” o meglio “stare bene nella relazione per assistere bene”

 

Obiettivi

Partendo da queste considerazioni viene proposto un ciclo di incontri per favorire, utilizzando le tecniche dei “gruppi ABC”, i seguenti obiettivi:

  • fornire al parente e al caregiver gli strumenti per diventare “curante esperto”
  • promuovere la consapevolezza di essere competente nel prendersi cura
  • aiutarlo a sentirsi relativamente sicuro nelle scelte
  • riconoscere la sua dedizione a il suo impegno
  • rompere il suo isolamento
  • aiutarlo nell’affrontare la nuova dimensione comportamentale in cui si trova il congiunto
  • favorire e incanalare una nuova ma sempre autentica possibilità di dialogo e di espressione affettiva

 

Al centro dell'attenzione ci sono le conversazioni della vita quotidiana, gli scambi di parole e di silenzi che costruiscono la relazione tra familiare e malato.

Nel corso degli incontri il conduttore accompagna i partecipanti in un cammino, i Dodici Passi, che serve loro per diventare più competenti nell'affrontare i problemi di tutti i giorni. Partecipando al gruppo, il familiare o badante ottiene dei cambiamenti piccoli ma significativi: se prima degli incontri si sente perso, insicuro e carico di sensi di colpa, dopo si sente meno solo e meglio equipaggiato per affrontare i problemi posti dalla malattia e riuscire a essere più sereno.